Vino di Barile

Titolo: Vino di Barile

Autore: Non applicabile (prodotto agroalimentare)
Datazione: Tradizione secolare
Tipologia: Vino rosso (Aglianico del Vulture)
Provenienza: Barile, Provincia di Potenza, Basilicata, Italia

Descrizione

Il vino di Barile si inserisce nel contesto affascinante del Vulture, un'area collinare che si estende tra i comuni di Barile, Maschito e Ginestra, a 450-500 metri s.l.m. La regione è caratterizzata da un suolo vulcanico ricco di minerali, che conferisce ai vini una complessità unica. La tradizione vitivinicola di Barile ha radici profonde, risalenti al XV secolo, quando profughi albanesi giunsero qui in fuga dall'avanzata ottomana. Oggi, il territorio è un connubio di storia e cultura, in cui l'amore per il buon vino è evidente e celebrato.

Lo Scescio, che deve il suo nome all'italianizzazione del termine albanese "Schesce" (che significa "piazza" o "agorà"), è un complesso di grotte scavate nel tufo, utilizzate in origine come abitazioni dagli albanesi e poi adattate a cantine. Oggi, oltre 128 cantine, tutte private, sono visitabili grazie a un'accurata valorizzazione architettonica realizzata dal Comune di Barile. Queste cantine offrono un microclima ideale, con temperature costanti e umidità controllata, perfette per la conservazione dell’Aglianico, dell’olio d’oliva e dei formaggi locali.

Negli ultimi venti anni, il Vulture ha vissuto una rinascita vitivinicola. Diversi produttori locali, consapevoli del potenziale del territorio, hanno investito nel recupero delle grotte e nella produzione di vini di alta qualità. L’Aglianico del Vulture, in particolare, ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, grazie alla sua straordinaria capacità di esprimere il territorio locale. Tuttavia, la storia vitivinicola della regione è ancora in fase di riscoperta, con un crescente interesse da parte dei consumatori e degli esperti del settore.

Il vino Aglianico del Vulture si distingue per il suo colore rosso intenso, con riflessi violacei. Al naso, presenta un bouquet complesso, che spazia da note di frutti rossi maturi, come ciliegie e prugne, a sentori di spezie, cioccolato e tabacco, con una leggera nota minerale tipica del suolo vulcanico. In bocca, il vino è strutturato e tannico, con una buona acidità che gli conferisce freschezza e lunghezza. Il finale è persistente, con un retrogusto di frutta matura e spezie. Questo vino è perfetto per accompagnare piatti robusti, come carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati.
Il vino di Barile non è solo un prodotto; è un racconto che unisce storia, cultura e territorio. Ogni sorso evoca il legame profondo tra la terra e le sue genti, rendendo omaggio a un passato ricco di tradizione e a un presente in continua evoluzione. Scoprire il vino di Barile è un invito a celebrare la bellezza della vita e i suoi piaceri, proprio come esortava Orazio nei suoi versi. Visitare le cantine dello Scescio e degustare l’Aglianico del Vulture significa immergersi in un'esperienza sensoriale che stimola i sensi e arricchisce lo spirito.

Orazio

Quinto Orazio Flacco (Venosa, 8 dicembre 65 a.C. – Roma, 27 novembre 8 a.C.) è stato un eminente poeta romano dell'età augustea, noto per la sua vasta produzione letteraria che spazia dalla satira alla lirica. Nato a Venosa, in Lucania, da un padre liberto e da una madre di origini nobili, Orazio ricevette un'educazione privilegiata, trasferendosi poi a Roma per completare gli studi.

Durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo, Orazio si arruolò nell'esercito di Bruto e partecipò alla battaglia di Filippi nel 42 a.C. Dopo la sconfitta, tornò a Roma e si dedicò alla poesia, ricevendo il supporto di Mecenate, un importante patrono delle arti. Le principali opere di Orazio includono "Satire", che affronta temi morali e sociali; "Epodi", una raccolta di componimenti politici; "Odi", che celebrano vari aspetti della vita; ed "Epistole", lettere filosofiche con consigli morali. Orazio è celebre per la sua adesione alla filosofia epicurea, che esalta il piacere equilibrato e il rifiuto degli eccessi, e per uno stile caratterizzato da un linguaggio limpido ed essenziale. Una delle sue odi più celebri è la "Carpe Diem", in cui esorta a cogliere l'attimo presente. La sua influenza sulla letteratura è stata duratura, ispirando numerosi autori nel corso dei secoli.

Fonti e Riferimenti Bibliografici

Sitografia

Codice identificativo: BARL-028

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